Oggi

La mela non cade lontana dall’albero: Andrea, Alessandro e Alberto hanno ereditato la passione per il lavoro dai genitori e ognuno di loro ha il proprio ruolo in hotel. Andrea dopo gli studi universitari a Milano e Rimini si occupa della parte amministrativa, della reception e del bar. Alessandro, fin da bambino appassionato di cucina, è il responsabile del ristorante. Alberto, ancora giovanissimo, promette di diventare il futuro maestro di sci per gli ospiti del Belvedere. Oggi, tutti sono impegnati nell’attività di famiglia, cercando di perseguire ogni giorno con impegno e costanza gli obiettivi che da sempre hanno caratterizzato i loro predecessori, a partire dai nonni Anita e Arino: offrire la migliore esperienza di vacanza agli ospiti che scelgono San Martino di Castrozza e l’Hotel Belvedere.

Dalle cinque sorelle Lucian ai tre fratelli Soffiati, l’unione e la forza della famiglia hanno sempre assicurato al Belvedere il futuro che merita. Tante nuove sfide e progetti attendono la terza generazione!

Anni 2000

La voglia di rinnovarsi sembra destinata a non esaurirsi mai, cercando di adeguare la struttura alle richieste dei propri ospiti: nel 2005 viene realizzato il centro benessere con piscina e nel 2021, in concomitanza con il centenario dell’Hotel Belvedere – in piena pandemia – viene ristrutturata le parte ovest del secondo piano, dando spazio alle confortevoli e moderne camere Elegance.

Anni ’90

Terminati i lavori di ampliamento, per l’Hotel Belvedere inizia un nuovo periodo di cambiamenti: Marcello conosce Monica, una giovane studentessa universitaria riminese che si reca al Belvedere in cerca di un lavoro estivo. Tra i due sboccia un intenso amore a prima vista che li porterà a sposarsi nel 1991 e a dare alla luce tre vivaci fratelli: Andrea, Alessandro e Alberto. Mentre la famiglia si allarga, Marco decide di intraprendere nuove strade all’estero: da questo momento Il Belvedere sarà in mano ai novelli sposi. Ben presto vengono avviati nuovi investimenti, dall’ingresso principale al rifacimento dell’intero piano terra e primo piano, che con l’arrivo degli anni duemila coinvolgeranno anche i due piani superiori. Passo dopo passo, inizia a prendere forma l’Hotel Belvedere come lo conosciamo oggi.

Anni ’80

Con l’entrata in forze dei fratelli Marco e Marcello, arriva l’energia per affrontare nuovi investimenti. La famiglia Soffiati, sempre sotto la guida di Anita e Arino, decide di valorizzare ulteriormente la sala da pranzo recentemente ristrutturata, di rimodernare completamente tutto il primo piano dell’albergo e di aggiungere un primo piano di stanze sopra la sala da pranzo. In questi anni, San Martino di Castrozza è una meta molto nota e la gestione dell’Hotel Belvedere è particolarmente apprezzata dai suoi ospiti. I due gemelli, che hanno di fatto preso in mano le redini della gestione, decidono di aumentare i posti letto: nel 1987 vengono aggiunti alla struttura dell’ala ovest altri due piani, arrivando ai tre piani che vediamo ancora oggi.

Anni ’70

Dal matrimonio tra Arino e Anita, nascono tre figli: Dory e i due gemelli Marco e Marcello. I tre fratelli Soffiati crescono assieme a San Martino di Castrozza, tra la reception dell’albergo e i prati vicino a casa e sono fin da piccoli abituati a prendersi cura degli ospiti che raggiungono la località per le loro vacanze.

Qualche anno dopo Dory lascerà l’amato hotel di famiglia per sposarsi con un ancor più amato medico veneto – ovviamente conosciuto al Belvedere – con il quale si trasferirà e darà vita a una bellissima famiglia nel trevigiano.

Nel 1975 i gemelli, dopo aver frequentato la prestigiosa scuola alberghiera di Stresa, iniziano a lavorare a tempo pieno nella struttura di famiglia, unendo la professionalità acquisita sui banchi di scuola alla passione per l’ospitalità tramandata in famiglia.

Nel frattempo, il tetto dell’Hotel Belvedere è stato ristrutturato dopo l’alluvione e nello stesso periodo si decide di rinnovare i balconi frontali e la sala da pranzo.

Anni ’60

Nel 1963 Anita e Arino decidono di rilevare l’intera struttura finora gestita assieme alle sorelle Lucian, che nel frattempo hanno intrapreso strade diverse al di fuori del Belvedere. All’inizio degli anni ‘60 il tetto dell’hotel, ancora parte della costruzione

originaria, inizia a dare i primi segni di cedimento. Urge una ristrutturazione ma nel 1966, nel bel mezzo dei lavori, arriva una terribile alluvione, che colpisce la Valle di Primiero. Il tetto non è ultimato e l’intensa pioggia provoca dei grossi danni all’interno della struttura. Oltre al danno, la beffa: l’alluvione interrompe per settimane la strada che scende a Fiera di Primiero, rendendo impossibile il recupero del materiale necessario per sistemare i danni. Arino sarà quindi costretto a riciclare le vecchie travi appena smontate dai vecchi solai per completare i lavori, e ritornare il prima possibile nelle condizioni di aprire al pubblico l’hotel.

Anni ’50

Qualche anno dopo, mentre le cinque sorelle si dividono diligentemente i compiti all’interno dell’hotel, entra in gioco Arino Soffiati, un dipendente del Ministero degli Affari Esteri in Belgio. Arino decide di recarsi a San Martino di Castrozza per qualche tempo alla ricerca di tranquillità e aria fresca per provare a risolvere alcuni problemi di salute. Partito dal Belgio, su consiglio dell’azienda di soggiorno, alloggia casualmente presso l’Hotel Belvedere e conosce Anita. Non solo si innamorerà di lei ma anche dell’incantevole paesaggio e nel 1953 la novella coppia deciderà di sposarsi.

Anni ’20

L’Hotel Belvedere nasce nel lontano 1921 dal sogno e dall’ambizione del noto impresario Primierotto Giovanni Lucian il quale, sull’onda dell’aumento del fenomeno turistico a San Martino di Castrozza, decide di costruire un hotel da lasciare alle cinque amate figlie Anita, Dorina, Olga, Piera e Mary. Nel 1929, dopo una prima fase in cui l’albergo viene affidato a un gestore esterno, torna nelle mani della famiglia Lucian, che effettua un cospicuo ampliamento con la realizzazione di una sala Ristorante separata dotata di una bellissima vista sulle Pale di San Martino.